COME CALCOLARE LA DIMENSIONE D’IMPRESA

Conoscere la dimensione di un’impresa è importante per aiutare ad identificarsi in modo da poter ricevere appieno il sostegno dell’Unione europea e dei suoi Stati membri attraverso i tanti strumenti di finanza agevolata messi a disposizione (clicca qui la legge giusta per il tuo settore) soprattutto per le Piccole e Medie Imprese (PMI).

La definizione di PMI viene regolamentata dal decreto ministeriale del 18/04/95 che contiene le linee guida per il calcolo dimensionale e che suddivide le imprese per categorie, utilizzando requisiti dimensionali e tenendo conto del grado di autonomia di ogni singola impresa.

Innanzitutto va detto che vengono definite:

Il calcolo dimensionale, pertanto, viene effettuato sulla base di due elementi, quali:

  1. numero addetti effettivi (U.L.A : numero medio mensile di dipendenti occupati a tempo pieno durante un anno, mentre quelli a tempo parziale e quelli stagionali rappresentano frazioni di ULA.);
  2. fatturato annuo o il totale di bilancio annuo

Al momento di effettuare i calcoli, devono essere utilizzati i dati contenuti negli ultimi conti annuali approvati e depositati. Le imprese di recente istituzione che non dispongono ancora di conti annuali approvati dovrebbero rendere una dichiarazione che includa una stima in buona fede effettuata nel corso dell’esercizio finanziario.

Relativamente al grado di autonomia va sottolineato che   per un corretto dimensionamento è fondamentale stabilire, a monte del processo, se si è di fronte ad un’azienda autonoma, controllata o associata. Questo perché, negli ultimi due casi, i dati delle aziende in questione andrebbero a sommarsi a quelli dell’impresa in questione.

In relazione al rapporto che si può, pertanto, stabilire tra un’impresa e l’altra si individuano le seguenti categorie:

  1. impresa autonoma: se l’impresa è completamente indipendente o ha una o più partecipazioni di minoranza (ciascuna inferiore al 25 %) con altre imprese;
  2. impresa associata:
  1. impresa collegata: Due o più imprese sono collegate se esiste tra loro uno dei seguenti rapporti:

Un esempio tipico di impresa collegata è la filiale controllata al 100 %.

Per quanto riguarda le imprese associate, si sottolinea che l’impresa in questione deve aggiungere ai suoi dati una proporzione del calcolo degli effettivi e degli elementi finanziari dell’impresa associata al momento di determinare la propria ammissibilità alla condizione di PMI.

Questa proporzione rifletterà la percentuale di quote o di diritti di voto — quale dei due sia il più alto — che è detenuta. Ad esempio, se un’impresa ha una partecipazione del 30 % in un’altra impresa, essa deve aggiungere il 30 % degli effettivi dell’impresa associata, del suo fatturato e del suo totale di bilancio ai propri dati. Se vi sono più imprese associate, lo stesso tipo di calcolo deve essere effettuato per ciascuna impresa associata situata immediatamente a monte o a valle dell’impresa in questione.

Inoltre, devono essere presi in considerazione i dati proporzionati di ogni impresa collegata a qualsiasi impresa associata. Tuttavia, non devono essere considerati i dati di un’impresa associata a un’impresa associata.

Relativamente alle imprese collegate si sottolinea che un’impresa potrebbe essere collegata ad un'altra impresa anche attraverso una persona o un gruppo di persone fisiche che agiscono di concerto, a patto che esercitino la loro attività o una parte delle loro attività sullo stesso mercato in questione o su mercati contigui. Si considera contiguo il mercato di un prodotto o servizio situato direttamente a monte o a valle del mercato in questione. Al riguardo si precisa che, affinché si possa determinare il collegamento fra tali imprese, debbono verificarsi contemporaneamente le seguenti condizioni:

  1. la persona o il gruppo di persone fisiche che agiscono di concerto devono possedere in entrambe le imprese, congiuntamente nel caso di più persone, partecipazioni in misura tale da detenerne il controllo in base alla vigente normativa nazionale;
  2. le attività svolte dalle imprese devono essere ricomprese nella stessa Divisione della Classificazione delle attività economiche ISTAT 2002, ovvero un’impresa ha fatturato all’altra almeno il 25% del totale del fatturato annuo riferito all’ultimo esercizio contabile chiuso ed approvato prima della data di presentazione della domanda.

Esempio:  l’impresa in questione possiede il 51 % dell’impresa X e il 100 % dell’impresa Y, mentre B detiene una partecipazione del 60 % nell’impresa in questione.

Dal momento che le partecipazioni sono in ciascun caso superiori al 50 %, nel calcolare i dati effettivi dell’impresa in questione e le sue soglie finanziarie prendo in considerazione il 100 % dei dati di ognuna delle quattro imprese interessate.

TOTALE IMPRESA IN QUESTIONE = 100 % di A + 100 % di B + 100 % di X + 100 % di Y

In sintesi va detto che un’impresa i dati finali da tenere in considerazione dovrebbero includere i dati di: - qualsiasi impresa associata;

I rapporti tra imprese associate non vanno tenuti in considerazione.

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