Agevolazioni per le reti d'impresa


1) Accesso al credito: poiché le imprese che si uniscono in rete sono più competitive, possono ottenere condizioni migliori; in tal caso si dovrà pensare ad una creazione di modelli di rating appositi per le reti di impresa. I grandi gruppi bancari (BNL, Unicredit, Gruppo Intesa San Paolo) già oggi offrono condizioni di accesso al credito privilegiate per le reti d’impresa.

2) Agevolazioni fiscali:  la circolare 15/E del 14 Aprile 2011 prevede che, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012, la quota dei profitti che sarà destinata al fondo patrimoniale comune o al patrimonio destinato alla realizzazione entro l’anno successivo degli investimenti previsti dal contratto di rete (se accantonata ad apposita riserva) concorrerà alla formazione del reddito nell’esercizio in cui la riserva è utilizzata.
 

 

 

AGEVOLAZIONI FISCALI
L’agevolazione fiscale prevista in favore delle imprese che sottoscrivono o aderiscono a un contratto di rete consiste in un regime di sospensione di imposta di cui possono fruire gli utili d’esercizio accantonati ad apposita riserva e destinati alla realizzazione di investimenti previsti dal contratto asseverato.

Non si parla di detassazione, ma di semplice differimento dell’imposta. Inoltre si applica esclusivamente ai fini delle imposte sui redditi e non opera ai fini dell’IRAP.

In merito alla determinazione dell’importo agevolabile viene stabilito, altresì, che gli utili che non concorrono alla formazione del reddito non possono eccedere, in ogni caso, il limite di euro 1.000.000 per ciascuna impresa, nonché per ciascun periodo d’imposta in cui è consentito l’accesso all’agevolazione, fermo restando il limite pari a 20 milioni di euro per l’anno 2011 e 14 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013.

L’agevolazione inoltre opera esclusivamente in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta relativo all’esercizio cui si riferiscono gli utili destinati al fondo patrimoniale comune o al patrimonio destinato all’affare. Per il periodo d’imposta successivo, l’acconto delle imposte dirette è calcolato assumendo come imposta del periodo precedente quella che si sarebbe calcolata con le regole ordinarie.